Meloni: “Il contante è l’unica moneta digitale”. Bce annuncia l’ideazione di un nuovo euro digitale, di cosa si tratta?
Tra le opzioni di pagamento che possiamo scegliere al giorno d’oggi, abbiamo i contanti o i pagamenti digitali. Se la scelta ricade sulla seconda opzione, è necessario che (con Pos o transazione digitale) la banca faccia da intermediario affinché il pagamento avvenga. La Bce annuncia una novità: nei prossimi anni potrebbe circolare l’euro digitale, una moneta virtuale che non necessiterà di intermediari esterni.
Come ha dichiarato la neopremier Giorgia Meloni, “il contante è l’unica moneta legale, mentre la moneta elettronica è privata”. In riferimento alla proposta della Lega di alzare il tetto dei pagamenti in contanti da uno a 10mila euro, la presidente del Consiglio spiega che “imporre agli italiani l’utilizzo quasi esclusivo della moneta elettronica non è soltanto un macroscopico e illegittimo regalo alle banche e alle finanziarie che vendono questo tipo di servizio. Ma è potenzialmente un rischio per il risparmio del cittadino”.
Cos’è l’euro digitale?
Effettivamente il contante è l’unica moneta legale. In caso di pagamenti digitali le transazioni avvengono sempre attraverso un Pos o con le banche che si occupano di trasferire il denaro. Non possiamo trasferire direttamente dei soldi nel conto corrente di un’altra persona come può avvenire con i contanti, ma la Bce ha annunciato la possibilità di un cambiamento.
In seguito alla nascita delle criptovalute e alla digitalizzazione della moneta, la Banca centrale europea ha deciso di testare un nuovo progetto. Si tratta dell’euro digitale, una nuova moneta virtuale che non avrebbe bisogno di banche che facciano da intermediari. La transizione in questo caso avverrebbe, come si suol dire, “peer-to-peer”, ovvero da persona a persona.
L’euro digitale però non andrebbe a sostituire la moneta tradizionale, ma la affiancherebbe soltanto. Potrebbe essere utilizzato come il denaro standard in tutta la zona europea, e in questo modo famiglie e imprese avrebbero un’ulteriore soluzione di pagamento a basso costo. Per quanto riguarda il tracciamento delle proprie transazioni, niente paura: i cittadini potranno effettuare pagamenti senza condividere i propri dati con soggetti terzi, a meno che non sia richiesto per la prevenzione di attività illecite.
Questo progetto però necessita di superare prima dei test sulla sua fattibilità, che dovrebbe essere completato entro l’ottobre 2023. A quel punto il Consiglio direttivo della Banca di Francoforte deciderà “se passare alla fase successiva, dedicata allo sviluppo di servizi integrati e alla conduzione di test ed eventualmente di sperimentazioni pratiche, una ulteriore fase che potrebbe richiedere circa tre anni”.